Chi sono


 

mamina

 

Martina, tropp(?)enne all’anagrafe, adolescente dentro.
Dopo una laurea triennale in Lingue e Culture dell’Asia Orientale alla Ca’ Foscari, e troppi anni spesi a cercare di capire chi sono e cosa voglio, ho scoperto di aver sempre avuto la risposta a portata di mano. E così eccomi qui: ancora studentessa universitaria, ancora a stringere in mano un biglietto per quella terra così lontana, ma in un certo senso tanto vicina da far male. Questa volta sarà un’università ad attendermi, la Sophia University di Tokyo; questa volta non avrò tempo da perdere, ma tante cose da fare e imparare.

Ma alla fine di tutto, chi sono io?
Una bambina troppo cresciuta, aspirante traduttrice, amante dei viaggi, delle lingue e culture straniere, delle cose belle della vita, dei gatti, della letteratura e delle canzoni, dei libri antichi, dell’arte in ogni sua forma, dell’Asia in generale e del Giappone in particolare, ma anche della Francia e dell’Inghilterra. Attratta dalle cose che non conosco; affascinata dall’antropologia, la sociologia e l’astronomia. Innamorata della cultura, poesia ed eleganza appartenenti al Giappone di epoca Heian.
Mi divido con (relativa) abilità tra il ruolo di persona all’apparenza seria e responsabile, e quello di fangirl senza via d’uscita. Regina d’incoerenza, sono appassionata di letteratura premoderna e cultura popolare giapponesi, e cerco di portare avanti con impegno lo studio e l’analisi di entrambe.

Cosa mi aspetto da questa esperienza?
Non lo so, non con esattezza. Ho smesso di vivere in un mondo di soli sogni (smesso di sognare no, quello mai), ho cercato di piantare i piedi ben saldi per terra e guardare in faccia la realtà. Alcune cose saranno piacevoli, altre forse un po’ meno, ma ho sacrificato tanto per questo momento e voglio riuscire a godermelo in ogni goccia della sua essenza e a trarne ogni più piccolo vantaggio.
Le somme si tireranno soltanto alla fine!


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